L’UOMO CHE DISEGNÒ DIO regia di Franco Nero con Franco Nero, Isabel Ciammaglichella, Stefania Rocca e Kevin Spacey e con la partecipazione di Robert Davi, Faye Dunaway e Massimo Ranieri. L’Altrofilm – Rai Cinema – Film Commision Torino Piemonte. Dal 2 Marzo 2023 al Cinema. © Press Kit Courtesy L’Altro Film, Reggi & Spizzichino Communication.

Il secondo film da regista di Franco Nero è autorevole cinematografia come una complessa e difficile sintesi della sua carriera d’attore. La disabilità, l’immigrazione, infamia e calunnia, critica costruttiva ai media e alle nuove tecnologie. Un non vedente come un supereroe sgorbutico e apparentemente cattivo con il dono di saper disegnare soltanto con la capacità di ascoltare pur non vedendo. Attorno alla figura di Emanuele interpretato da Franco Nero oltre alla piacevole interpretazione di Isabel Ciammaglichella spalle altrettanto autorevoli in Stefania Rocca, Kevin Spacey, Robert Davi, Faye Dunaway e Massimo Ranieri. Tra neorealismo e fiction, tratto da una storia vera, L’Uomo che Disegnò Dio di e con Franco Nero. “L’UOMO CHE DISEGNO’ DIO si propone come una commedia drammatica di denuncia su temi d’attualità quali l’integrazione multietnica (ma senza buonismi d’accatto), l’invadenza dei Social (senza pseudo-giustificazioni) ed il cinismo della TV-spazzatura (ma senza ipocrisie). L’insegnante è un uomo quasi invulnerabile, una sorta di “Samurai” non-vedente, ma capace proprio per questo di “vedere” gli altri con un’immediatezza sovrannaturale, grazie al suo misterioso dono di ritrattista. L’UOMO CHE DISEGNO’ DIO ha in film come L’ANGELO AZZURRO, QUINTO POTERE, LA DECIMA VITTIMA, ma anche nel Neorealismo Italiano e nella letteratura dei Gadda, degli Sciascia, degli Scerbanenco, nonché nelle dottrine filosofiche Heideggeriane, alcuni dei suoi ispiratori, e pone un quesito: avere il dono della vista per poi sprecarlo con la TV-spazzatura e la deriva “internettaròla” è meglio che vivere nelle tenebre in cui si può “vedere” un mondo ideale?– Note di regia – (m.g.)


PRESS BOOK L’UOMO CHE DISEGNÒ DIO COMUNICATO STAMPA REGGI & SPIZZICHINO COMMUNICATIONS


In sala da giovedì 2 marzo

L’UOMO CHE DISEGNO’ DIO
di Franco Nero

Con Franco Nero, Stefania Rocca e Kevin Spacey

Uscirà in sala il 2 marzo, distribuito da L’Altrofilm, “L’uomo che disegnò Dio”, lungometraggio drammatico diretto da Franco Nero. Il regista per la seconda volta dietro la macchina da presa, ricopre anche il ruolo di protagonista, interpretando un anziano insegnante di ritrattistica non vedente. Il film è stato interamente realizzato per 5 settimane a Torino, tra maggio e luglio 2021, con il contributo del POR FESR Piemonte 2014-2020 – Azione III.3c.1.2 – bando “Piemonte Film TV Fund” e con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.

Prodotto da Louis Nero per L’Altrofilm insieme al produttore americano Michael Tadross JR, Bernard Salzman e al russo Alexander Nistratov con le case di produzione Tadross Media Group e BullDog Brothers, in collaborazione con Rai Cinema.  ”L’uomo che disegnò Dio” – realizzato con il sostegno e il contributo del Ministero della Cultura – vanta nel cast principale Stefania Rocca, Wehazit Efrem AbrahamIsabel CiammaglichellaDiana Dell’Erba Vittorio Boscolo, nonché i Premi Oscar Kevin Spacey Faye Dunaway, insieme a Robert Davi e Massimo Ranieri.


Ispirato a una storia vera, il soggetto del film è di Eugenio Masciari e la sceneggiatura, a sei mani, è a cura dello stesso regista con Eugenio Masciari e Lorenzo De Luca.

Louis Nero, l’americano Zeno PisaniMichael TadrossBernard Salzman e Alexandre Nistatrov sono i produttori esecutivi.

Durata 110’



Sinossi

Emanuele è un solitario e cieco anziano con un grande dono: la capacità di ritrarre chiunque semplicemente udendone la voce. Nessuno conosce questa “magia”, tranne la sua assistente sociale Pola e gli studenti della scuola serale dove insegna ritrattistica a carboncino. La sua vita viene sconvolta quando Pola gli presenta due immigranti africane: Maria è una vedova che è venuta in Italia sperando in un futuro migliore per lei e sua figlia, Iaia. Le due si trasferiscono da lui occupandosi in cambio della casa. Una sera, Iaia registra il vecchio mentre sta disegnando un suo ritratto e carica il materiale online. La “magia” diventa virale in brevissimo tempo. Emanuele viene notato da Talent Circus, uno show televisivo che scopre strani talenti per sfruttarli per una migliore condivisione. Così Emanuele lascia la sua vita solitaria, in un primo momento per promuovere l’associazione umanitaria di Pola, ma dopo un po’ diventa la star principale dello spettacolo. Con la fama e il denaro, iniziano a venire anche i problemi: tra accuse l

egali e invidia dei suoi stessi studenti, l’unica cosa che Emanuele desidererà è tornare alla sua vita solitaria, sperando che le persone possano riguadagnare queste virtù di compassione e solidarietà, che spesso il successo e la fama dimenticano.


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