LISETTA CARMI. LA BELLEZZA DELLA VERITA’. 20 Ottobre 2018 | 3 Marzo 2019. MUSEO DI ROMA IN TRASTEVERE. Lisetta Carmi, Venezuela, donna india a Petare (Caracas),1969 ©Lisetta Carmi, courtesy Martini & Ronchetti. Lisetta Carmi, Il Porto, Genova, 1964.©Lisetta Carmi, courtesy Martini & Ronchetti. Lisetta Carmi, La Metropolitana, Parigi,1965 ©Lisetta Carmi, courtesy Martini & Ronchetti. Immagini Courtesy of Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura. Ezra Pound, Quaderno Musicale di Annalibera, Immagini ©Giornalista Indipendente, Anteprima Stampa Mostra, Museo di Roma in Trastevere, 19.10.2018.
Fotografare per capire portando alla luce l’impercettibilità della bellezza e della verità in ogni frammento e attimo nel mondo in cui viviamo. Lisetta Carmi genovese classe 1924 ha scelto per indole ed ideale di dar voce alle differenze, alle diversità, alle minoranze dimenticate ieri come oggi. Quella sensibilità nelle dita che le prometteva una pregiata carriera concertistica come pianista la ha casualmente ricollocata nell’arte della fotografia nel 1960 in Puglia dove oggi nel suo trullo e ashram di Cisternino vive. L’antologica al Museo di Roma in Trastevere è conoscere o riscoprire un’arte di narrazione fotografica in cui la sperimentazione disciplinare, politica e sociale si unisce alla indomabile volontà di Lisetta Carmi di dar voce alle sofferenze dei più deboli e degli emarginati, opera che non ha mai smesso di fare. L’Italsider e il Porto di Genova negli anni sessanta l’inizio dei suoi reportage, passando dalla casualità dell’eccezionalità degli scatti al maestro della poesia moderna Ezra Pound, agli scandali de”I Travestiti” o al forte ma eccezzionale reportage de “Il Parto”. I viaggi in Venezuela, Colombia e Messico, in India, Israele, Pakistan e Nepal, descrivendo povertà e ricchezza della vita con la stessa profonda e continua devozione in ogni luogo. (m.g.)
LISETTA CARMI. LA BELLEZZA DELLA VERITA’. 20 Ottobre 2018 | 3 Marzo 2019. MUSEO DI ROMA IN TRASTEVERE. Lisetta Carmi, Claudio Abbado, Genova, 1963, ©Lisetta Carmi, courtesy Martini & Ronchetti. Photo courtesy of Zètema Progetto Cultura. Anteprima Stampa Mostra, Silvana Bonfili Responsabile Museo Roma in Trastevere, Giovanni Battista Martini Curatore “Lisetta Carmi. La Bellezza della verità”. Immagini ©Giornalista Indipendente, Museo di Roma in Trastevere, 19.10.2018.
COMUNICATI STAMPA “LISETTA CARMI. La Bellezza della Verità.” UFFICIO STAMPA ZETEMA PROGETTO CULTURA – PRESENTAZIONE – SEZIONI MOSTRA.
COMUNICATO STAMPA
Roma omaggia Lisetta Carmi: al Museo di Roma
in Trastevere i migliori scatti della fotografa genovese
Dal 20 ottobre2018 al 3 marzo 2019 l’esposizione
che racchiude le foto più note e la presentazione di tre reportage della fotografa
Roma,19 ottobre 2018–Una mostra antologica racconta l’intensa vita professionale della fotografa genovese Lisetta Carmi, donna dalla grande personalità espressiva e dalla straordinaria vicenda umana. Si tratta della prima esposizione pubblica a Roma dedicata all’artista ultranovantenne che, con i suoi scatti, ha anticipato i tempi e realizzato con autonomia interpretativa un percorso artistico caratterizzato dall’uso innovativo del medium fotografico. Lisetta Carmi. La bellezza della verità promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, a cura di Giovanni Battista Martini con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, è visibile al Museo di Roma in Trastevere dal 20 ottobre 2018 al 3 marzo 2019. Per i possessori della nuova MIC Card – che al costo di soli 5 euro consente a residenti e studenti l’ingresso illimitato per 12 mesi nei Musei Civici – l’ingresso alla mostra è gratuito.
Circa 170 immagini tra le quali numerose inedite, gli originali di alcuni libri d’artista da lei stessa realizzati tra gli anni Sessanta e Settanta dello scorso secolo, le sue amate macchine fotografiche originali (Leica e Nikon) ripercorrono in un esaustivo percorso espositivo i circa venti anni durante i quali la Carmi si è completamente dedicata alla fotografia con sguardo sincero. Dai bambini nei campi profughi palestinesi ai camalli del porto di Genova, il suo sguardo curioso e lucido rimane punto imprescindibile per la conoscenza profonda di luoghi e persone.
Oltre ai lavori più noti, esposti a testimonianza di un percorso fotografico caratterizzato sempre da un’attenta osservazione della realtà, mai occasionale, all’interno della mostra sono presenti anche tre nuclei di lavori concepiti come progetti di pubblicazione su tre temi molto diversi fra loro: il primo, Metropolitain del 1965, è stato realizzato dall’artista in unica copia che è presentata al pubblico per la prima volta. Si tratta di un libro d’artista in cui le immagini della metropolitana parigina sono accompagnate dal testo Instantanés di Alain Robbe-Grillet. Il secondo è invece il libro I Travestiti del 1972, uno dei più importanti reportage e ormai icona del lavoro di Lisetta Carmi, nonché riflessione sull’attuale tematica dell’identità di genere con immagini di grande impatto percettivo, esposte in tutto il mondo. Il suo personale racconto prende avvio dalla notte di San Silvestro del 1965, sulla comunità del centro storico di Genova anche se il recente ritrovamento di una maquette, realizzata dalla fotografa stessa ed esposta per la prima volta in mostra, composta da trentaquattro fotografie realizzate dal 1965 al 1967, testimonia di come il progetto sia stato pensato come pubblicazione fin dal 1967.Il terzovolume dal titolo Acque di Sicilia, pubblicato nel 1977 con i testi di Leonardo Sciascia, è una ricerca sui percorsi d’acqua nell’isola attraverso una serie di fotografie che raccontano il paesaggio siciliano e i suoi abitanti.
Il vasto archivio fotografico di Lisetta Carmi presente in mostra è stato, ovviamente, suddiviso in diverse sezioni che riproducono, dal piano terra del museo fino alle sale del primo piano, il percorso artistico compiuto dalla fotografa di origine ebraica sin dalle sue prime esperienze con la fotografia.
Dopo aver abbandonato unaavviata carriera da pianista, Lisetta Carmi si affaccia all’arte fotografica agli inizi degli anni ’60 realizzando i primi reportage nella sua città natale. Tra le prime sezioni visitabili in mostra c’èproprio Genova: la città, il porto, un insieme di tre reportage che raccontano L’Italsider del 1962, una piccola serie di scatti fotografici dei cantieri e degli interni delle acciaierie, Genova Porto del 1964, uno dei più significativi reportage del dopoguerra sul tema del lavoro che testimonia l’intensa attività del porto con particolare attenzionealla difficile situazione dei portuali, costretti a lavorare in condizioni disumane eErotismo e autoritarismo a Staglienodel 1966, dedicato alla straordinarietà e al fascino del cimitero monumentale del quartiere genovese. Le sculture commissionatedalla ricca borghesia genovese dell’Ottocento a scultori valenti, per testimoniare ai posterila propria ricchezza materiale e i propri valori,rappresentano per Lisetta Carmi lo spuntoper catturare gli aspetti di una vita repressa da regole famigliari e religiose oppressive.
Percorrendo il piano terra del Museo ci si imbatte successivamente nella sezione intitolata I reportage, i viaggicon altri tre lavori dedicati ai primi spostamenti di Lisetta Carmi. Piadena del 1965 è un affresco d’epoca che la fotografa realizza nella città della Bassa Cremonese mettendo in risaltostrade, portici, visi, gesti di quella che in quegli anni era considerata una sorta di laboratorio culturale. Ma l’indomabile volontà di capire e conoscere il mondo della fotografa non si ferma alla periferia italiana mala spinge a realizzare reportage di viaggio in diverse parti del mondo. Nel segmento I viaggi: Capire il mondosono raccontati gli spostamenti della Carmi in Israele, America Latina, India, Afghanistan, Pakistan e Nepal. Le immagini catturate in quei luoghi così distanti rimangono, ancora oggi, uno strumento imprescindibile per la conoscenza storica di quelle realtà.
Dai luoghi alla lunga collezione di volti. Nella sezione Le persone, i ritrattiè possibile apprezzare dodici dei venti scatti che compongono l’intenso lavoro del 1966dedicato a Ezra Pound, che le valse il prestigiosoPremio Niépce per l’Italia. Le immagini scattate durante un breve incontro a Sant’Ambrogio di Zoagli, restituiscono la complessità del poeta dimostrando l’innata capacità della fotografa di cogliere la verità oltre alle apparenze. A completare la sezione la lunga sequenza di Ritratti, tra cui quelli catturati dall’artista nel vivace ambiente intellettuale e artistico genovese di quegli anni. Introdotta dal fratello Eugenio, fondatore della Galleria del Deposito, Lisetta Carmi conosce da vicino e fotografa personalità del calibro di Lucio Fontana, Lele Luzzati, Max Bill e Konrad Wachsmann. Nella stessa sezione anche le foto, realizzate in luoghi diversi, di Leonardo Sciascia, Edoardo Sanguineti, Alberto Arbasino, Diego Carpitella, Leo Levi, Sylvano Bussotti, Elvio Fachinelli, Jacques Lacan e Michele Straniero.
L’esposizione al piano terra si conclude con le sezioni Metropolitain e I Travestiti e lo spazio dedicato alla proiezione della video intervista realizzata dal curatore Giovanni Battista Martini a Lisetta Carmi. Successivamente si passaal primo piano del Museo con la sezione Il Palcoscenico (1961/1964), una serie di immagini dedicate agli Attori e ai Musicisti. Tra gli altri: Luigi Nono, Carmelo Bene, Cathy Berberian, Sylvano Bussotti, Charles Aznavour, Julian Beck e Judith Malina del Living Theatre, Claudio Abbado, Luigi Dallapiccola, ZoltánKodály, Paolo Ferrari. A seguire, le undici immagini che compongono il lavoro che lega la prima parte della vita di Carmi, intensamente dedicata alla musica, con la sua seconda vita di fotografa. Il Quaderno musicale di Annalibera, una serie di undici brani per pianoforte di Luigi Dallapiccola,è tradotto graficamente attraverso il mezzo fotografico in immagini astratte. In mostra è presente una delle varianti del menabò grafico realizzato nel 1962 dall’artista stessa.
Chiude la mostra la sequenza di fotografie Il Parto realizzate nel 1968 all’Ospedale Galliera di Genova dove Carmi documenta le fasi di un parto. Ignorando totalmente la retorica della nascita, la fotografa posiziona l’obiettivo frontalmente ottenendo immagini forti e dirette, ma proprio per questo emozionanti e indimenticabili.
La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di G.B. Martini, pubblicato da Edizioni Postcart© 2018, composto da quattro volumi inclusi in un box: Volume 1 – Lisetta Carmi/La Bellezza della Verità (include intervista, biografia, i testi di G.B. Martini e di Silvana Bonfili); Volume 2 – I Travestiti; Volume 3 – Metropolitain; Volume 4 – Sicilia.
SEZIONI MOSTRA | LISETTA CARMI.La bellezza della verità
PIANO TERRA
Genova: la città, il porto
Genova Porto
Nel 1964 la “Società di Cultura” di Genova commissiona a Lisetta Carmi un reportage sul porto, con l’obiettivo di denunciare al pubblico le condizioni di lavoro degli operai portuali.
Dopo aver guadagnato l’accesso negli ambienti operai fingendosi parente di un portuale, Lisetta Carmi realizza un documentario fotografico intenso e lapidario sulle dure condizioni di lavoro dei “camalli”, gli operai che caricano e scaricano le stive delle navi di Genova. Col titolo Genova-Porto il servizio fotografico diventa una mostra presentata dal poeta Giuliano Scabia alla Casa della Cultura di Genova-Calata del Porto di grande impatto sulla città. Poi gira l’Italia e approda in Unione Sovietica.
L’Italsider
L’attenzione al mondo dei lavoratori è una costante nell’opera di Carmi.
Il fratello Eugenio, consulente artistico all’Italsider, la introduce alla realtà delle fabbriche.
Lisetta organizza presso il circolo aziendale “Cornigliano” una serie di ascolti di musica classica e sorteggia poi i dischi tra gli operai.
Carmi realizzerà una serie di scatti fotografici nei cantieri e all’interno delle acciaierie, nei luoghi dove Luigi Nono e Giuliano Scabia registrano La fabbrica illuminata, dedicata agli operai dell’Italsider.
Il Cimitero di Staglieno
Nel cimitero monumentale di Genova, Carmi tralascia la dimensione romantica dei monumenti funebri commissionati dalla borghesia per evidenziare una lettura di indagine socio-antropologica evidente sin dal titolo: Erotismo e autoritarismo a Staglieno.
I reportage
Piadena
Nell’Italia degli Anni Sessanta, le profonde radici contadine di uniscono a fermenti di ricerca culturale in un intreccio fecondo di sperimentazioni sociali.
Nel 1965 Carmi si reca a Piadena, cittadina lombarda, vero e proprio laboratorio di idee, dove ritrae i musicisti del Duo di Piadena e il maestro Lodi, restituendo al tempo stesso l’immagine di un paese a tutto tondo.
I Viaggi
Lisetta Carmi viaggia molto: India, Israele, Pakistan, Nepal, Afghanistan, Messico, Colombia, Venezuela usando la fotografia come strumento per capire e far capire il mondo. Le fotografie sono istantanee capaci di cogliere in un sorriso la dignità dell’intero genere umano.
Sicilia
Acque di Sicilia è un volume pubblicato nel 1977 con testi di Leonardo Sciascia. Il progetto, commissionato dalla Dalmine, prevedeva una ricerca sui percorsi d’acqua nell’isola. Ancora una volta le fotografie di Carmi prescindono dalla fascinazione paesistica per raccontare gli abitanti dell’isola e il loro rapporto col paesaggio.
L’incontro con Ezra Pound
Con le dodici fotografie selezionate dalle venti inquadrature scattate in pochi attimi dell’incontro con Ezra Pound a Sant’Ambrogio di Zoagli nel 1966, Lisetta Carmi vince il prestigioso “Premio Niépce per l’Italia”. Umberto Eco, membro della giuria, commenta: “le immagini di Pound scattate da Lisetta dicono più di quanto si sia mai scritto su di lui, la sua complessità e natura straordinaria”.
Ritratti
Sempre attenta alle nuove istanze della cultura e della società, Carmi frequenta il vivace e impegnato ambiente artistico che ruota intorno alla Galleria del Deposito a Boccadasse, dove fotografa tra gli altri Lucio Fontana, Cesar, Emilio Scanavino. Emanuele Luzzati, KonradWachsmann.
A Ivrea, nel 1967, fotografa Edoardo Sanguineti, Alberto Arbasino presenti tra gli altri al Convegno per un nuovo teatro. Nel 1969 è invitata da Elvio Fachinelli al contro-congresso di psicanalisi a Roma dove ritrae Jacques Lacan.
Risalgono al 1999 i ritratti all’agronomo giapponese Masanobu Fukuoka, da lei chiamato all’ashram di Cisternino per divulgare l’agricoltura naturale.
“Métropolitain”
Métropolitain è un libro d’artista, realizzato da Lisetta Carmi in unica copia nel 1965. Una custodia in cartone ricoperta da immagini a grandezza naturale delle piastrelle della metropolitana di Parigi contiene il menabò del volume, dove fotografie originali si alternano a pagine ritagliate dal volumetto Instantanés di Alain Robbe-Grillet. Con Métropolitainla Carmi si classifica seconda al premio Centro, premio per la cultura nella fotografia.
I travestiti
Lungo “racconto” per immagini che Lisetta Carmi intraprende, dalla notte di San Silvestro del 1965, sulla comunità di travestiti del centro storico di Genova. Dopo quella sera, in cui scatterà diverse fotografie, per i sei anni successivi condividerà tutti i momenti della loro quotidianità, convinta che” non esistono gli uomini e le donne, esistono gli esseri umani”.
Il libro I Travestiti, a cura di Sergio Donnabella con testi di Lisetta Carmi ed Elvio Fachinelli, sarà pubblicato solo nel 1972, ma il recente ritrovamento di una maquette eseguita dalla stessa Carmi nel 1967 testimonia di come già allora la fotografa avesse immaginato un progetto editoriale per il suo lavoro sui travestiti.
PRIMO PIANO
Il palcoscenico
Dal 1962 Carmi collabora come fotografa di scena col teatro Duse di Genova. Fotografa gli spettacoli di Quartucci, Trionfo, Squarzina e le rappresentazioni di avanguardia del CUT, Centro Universitario Teatrale.
In questi anni di intensa sperimentazione teatrale e musicale, Lisetta Carmi realizza una serie di ritratti dedicati a personalità della musica e dello spettacolo come Luigi Nono, Carmelo Bene, Cathy Berberian, Sylvano Bussotti, Judith Malina e il Living Theatre, JorisIvens, Charles Aznavour,Milly, Gino Paoli,Ivan Della Mea, Giovanna Marini.
La musica
La musica, sua prima grande passione, accompagnerà Carmi per tutta la vita, anche se la sua carriera di pianista si interrompe bruscamente nel 1960.
Molto tempo dopo, negli anni Novanta, incontra l’ex allievo di pianoforte Paolo Ferrari e inizia con lui una collaborazione di studio in ambito filosofico e musicale. Grazie a lui riprende a suonare il pianoforte.
Questi ritratti di Abbado, Scherchen, Kodaly, Dallapiccola e Ferrari testimoniano della sua attenzione al presente, tanto nella società quanto nella creazione artistica e musicale.
Quaderno musicale di Annalibera
Lisetta Carmi interpreta con il mezzo fotografico il Quaderno Musicale di Annalibera di Luigi Dallapiccola formando un fascicolo che lei stessa stampa e rilega a mano in poche versioni, ognuna diversa dall’altra, con alcune varianti nell’impostazione grafica e nella dimensione. I fogli datati “Genova, 20 luglio 1962” sono accompagnati da testi in cui racconta l’incontro a Firenze con il musicista.
Commenta: “Il quaderno musicale di Annalibera per pianoforte di Luigi Dallapiccola è composto di undici brevissimi pezzi collegati da una ideale linea costruttiva costituita dalla serie o “inventio” che tutti li genera. In questa composizione io ho sentito l’essenza tragica della nostra esistenza espressa attraverso una costruzione musicale: questo ho cercato di esprimere graficamente attraverso il mezzo fotografico. (…) La poesia, la chiarezza, l’unità della musica io ho cercato di mantenere nella interpretazione grafica che ho fatto del Quaderno di Dallapiccola. Alla purezza dell’espressione musicale ho dato un segno essenziale e penetrante: la “linea” intesa come verità. Verità assoluta nel primo pezzo “SIMBOLO”, poesia sospesa nell’ultimo “QUARTINA”.
Il Parto
Il Comune di Genova commissiona a Lisetta Carmi un servizio sul parto all’Ospedale Galliera. Ignorando totalmente la retorica della nascita il 19 ottobre 1968 scatta una sequenza di immagini che documentano il parto di una giovane donna posizionando l’obiettivo frontalmente ottenendo immagini forti e dirette, ma proprio per questo emozionanti e indimenticabili.
Negli appunti contenuti all’interno dei suoi quaderni Lisetta Carmi annota: “Il famoso parto semplice, naturale, senza sangue, esemplare per una nascita felice”.
SCHEDA INFO
Mostra Lisetta Carmi. La bellezza della verità
Dove Museo di Roma in Trastevere, Piazza S. Egidio 1/b
Quando 20 ottobre 2018 – 3 marzo 2019
Anteprima stampa 19 ottobre 2018 ore 11.30
Inaugurazione 19 ottobre 2018 ore 18.00
Orari Da martedì a domenica ore 10.00 – 20.00.
La biglietteria chiude alle ore 19.00;
24 e 31 dicembre ore 10.00 – 14.00.
Chiuso lunedì, 25 dicembre e 1 gennaio
Biglietteria Tariffe non residenti:
Intero: € 8,50 Ridotto: € 7,50
Tariffe residenti:
Intero: € 7,50 Ridotto: € 6,50
Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente
Biglietto unico comprensivo di ingresso al Museo e alla Mostra
Acquistando la MIC Card, al costo di € 5,00 ingresso illimitato per 12 mesi
Promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Organizzazione Galleria Martini & Ronchetti con Zètema Progetto Cultura
Catalogo Edizioni Postcart© 2018
SPONSOR SISTEMA
MUSEI IN COMUNE
Con il contributo tecnico di Ferrovie dello Stato Italiane
Media Partner Il Messaggero
Info Mostra Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9:00 – 19:00)
http://www.museodiromaintrastevere.it
http://www.museiincomuneroma.it, http://www.zetema.it
Questo articolo è il frutto del lavoro dell’autore. Se vuoi aiutarlo contribuendo al mantenimento della Testata Giornalistica e alla diffusione dei suoi contenuti, fai una donazione tramite PayPal. Grazie!

Donazione libera di sostegno alla Testata Giornalistica GIORNALISTA INDIPENDENTE
GIORNALISTA INDIPENDENTE – Riproduzione Riservata – Testata Giornalistica Telematica Quotidiana N.168 del 20.10.2017. Direttore Responsabile MANUEL GIULIANO.
€1,00