L’ALBA CHE ASPETTAVO. Portogallo, 25 aprile 1974. Immagini di una rivoluzione / Mattatoio di Roma 24 Maggio – 25 Agosto 2024. Ingresso libero. In copertina, A poesia está na rua, II, 1975, Manifesto realizzato a partire dal dipinto, tempera su carta, 104 x 79,5 cm (collezione privata) ©Maria Helena Vieira da Silva.

Impero coloniale e dittatura militare, probabilmente tra le rivoluzioni contemporanee più sottovalutate, il Portogallo 50 anni dopo al Mattatoio di Roma. (m.g.)

Lisbona, 1° maggio 1974
Giovane donna manifesta al corteo del 1 Maggio, innalzando un garofano
Foto ©Paola Agosti

COMUNICATO STAMPA UFFICIO STAMPA MATTATOIO ROMA


L’ALBA CHE ASPETTAVO

Portogallo, 25 aprile 1974. Immagini di una rivoluzione

Mattatoio di Roma, Padiglione 9a 24 maggio 2024 – 25 agosto 2024

“Questa è l’alba che aspettavo/ Il giorno iniziale e puro/ in cui emergiamo dalla notte e dal silenzio /e liberi

abitiamo la sostanza del tempo”.

Sophia de Mello Breyner Andresen


L’ALBA CHE ASPETTAVO. Portogallo, 25 aprile 1974. Immagini di una rivoluzione, Mattatoio di Roma
Foto Installazione Mostra ©Monkeys Video Lab

Dal 24 maggio 2024 al 25 agosto il Mattatoio di Roma ospita L’alba che aspettavo. Portogallo, 25 aprile 1974 – Immagini di una rivoluzione, una mostra proposta e presentata dall’Ambasciata del Portogallo in Italia, promossa dall’Assessorato alla cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, con il Camões, I. P., il Ministero della Cultura del Portogallo e curata da Alessandra Mauro con Contrasto.

La mostra L’alba che aspettavo. Portogallo, 25 aprile 1974 – Immagini di una rivoluzione ripercorre a cinquant’anni di distanza, gli eventi della rivoluzione dei garofani (così chiamata per il gesto di una donna, Celeste Caeiro, che in una piazza di Lisbona cominciò a offrire garofani ai soldati): un grande evento collettivo, un momento di svolta per il Paese, le sue riforme e la sua vita sociale; per le città come Lisbona, che scoprono una nuova forma di partecipazione collettiva, per l’informazione che inaugura nuove forme di comunicazione. L’esposizione offre una visione unica e coinvolgente di uno dei momenti più significativi della storia contemporanea portoghese ed europea, un’occasione per ricordare quei giorni e soffermarsi sui cambiamenti sociali ottenuti.

Lisbona, 25 aprile 1974, ore 00:20. Dalla stazione radio Renascença partono le note di una canzone: Grândola Vila Morena. È il segnale per dare l’avvio alle operazioni militari che in brevissimo tempo portano alla fine della dittatura e all’inaugurazione di una nuova epoca per il paese e l’Europa intera.

In breve, si procede all’arresto degli alti ufficiali fedeli al regime; si occupano punti strategici, come l’aeroporto e la prigione politica; il dittatore Marcello Caetano si consegna ai ribelli nel pomeriggio mentre alle 23:20 viene approvata la legge che decreta lo scioglimento dell’Assemblea nazionale e del Consiglio di Stato. In meno di 24 ore, il Paese si mette alle spalle il regime assolutistico nel tripudio del popolo che scende in piazza a fianco dei militari.

È una rivoluzione rapida, pacifica, di massa. L’unica del Novecento nel continente europeo. Un evento che ha coinvolto, interessato ed emozionato più di una generazione di cittadini, attivisti politici o giornalisti che hanno visto nel Portogallo, nella sua capacità di scrollarsi di dosso decenni di dittatura e di uscire da un tragico passato coloniale, la possibilità di pensare e realizzare a una vita diversa.

Il percorso espositivo presenta un insieme di circa 100 fotografie di grandi autori come i portoghesi Alfredo Cunha e Carlos Gil, gli italiani Paola Agosti, Fausto Giaccone, Augusta Conchiglia, internazionali come Sebastião Salgado, Guy Le Querrec, Ingeborg Lippman, Peter Collis. Alle foto si aggiungono poi filmati d’epoca, forniti dalla RTP – Rádio e Televisão de Portugal, installazioni video e wallpaper con la ricostruzione di alcuni tra i murales più celebri del periodo.

Nella prima parte, una cronologia particolareggiata ripercorre eventi e protagonisti della rivoluzione dei garofani, dal 25 aprile 1974 fino alla promulgazione della nuova costituzione, il 25 aprile 1976. Nella seconda parte una serie di temi – dalla Riforma Agraria alla decolonizzazione, al ruolo delle donne, all’esplosione di creatività grafica che inonda come un fiume il Paese, alle realizzazioni artistiche… – completa la mostra.

La mostra è realizzata con la collaborazione di Leica, Fundação Mário Soares e Maria Barroso, RTP, Radio televisione portoghese, Centro de Documentação 25 de Abril, Cinemateca Nacional, Biblioteca Nacional de Portugal, Fundação Marques da Silva, e con il contributo di Turismo de Portugal, BIAL, Amorim Cork, Ascenza e Sonae Sierra.


INFORMAZIONI_MATTATOIO

Piazza Orazio Giustiniani, 4 00153 Roma

Orari

Dal martedì alla domenica 11.00 – 20.00 – ingresso gratuito

Chiuso il lunedì. L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura

INFO

www.mattatoioroma.it Facebook: @mattatoioroma Instagram: @mattatoio #MattatoioRoma


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